La Storia
LE ORIGINI DELLA RAPPRESENTAZIONE
La “Passione di Cristo alla Bura” ha una tradizione di alcuni decenni.
Iniziò alla fine degli anni Sessanta per opera del parroco Don Primo Minnoni e la sua ideazione ha almeno due aspetti innovativi:
- è una rappresentazione teatrale che va al di là della “Via Crucis” o della “Processione Figurata” intese in senso (per così dire) liturgico, una rappresentazione che rende gli spettatori contemporaneamente attori, ossia il popolo che accompagna Gesù al Calvario.
- la sua collocazione temporale nella sera precedente la Domenica delle Palme, la Domenica in cui la Chiesa celebra la Passione, non è usuale e serve a predisporre l’animo, di credenti e non, a vivere più intensamente il significato della Settimana Santa stimolando la riflessione e l’intima partecipazione al mistero della morte e resurrezione di Cristo.
Il vecchio parroco riuniva in sé autorità religiosa e creatività artistica, era un uomo versatile ed eclettico, amava la poesia e la pittura. Egli scelse il teatro per proporre la “sua” Passione ai suoi parrocchiani. Sembra che si fosse recato a ‘Cinecittà’ per aiutarsi con i costumi e gli effetti speciali.
L’ASSOCIAZIONE
Gli abitanti della piccola frazione, dopo un’interruzione di oltre dieci anni, nel 2002 hanno voluto riprendere la Rappresentazione come tributo di una piccola comunità credente all’operato e agli insegnamenti del vecchio parroco Don Primo Minnoni.
In suo ricordo nel 2005, costituendo l’Associazione hanno voluto intitolarla a lui.
Formalmente l’Associazione annovera 20 iscritti, ma nella realtà la collaborazione attiva di professionisti o meno va ben oltre questo numero; il grande ed intenso lavoro che c’è dietro la ricostruzione scenica della Passione è frutto principalmente di un impegno volontario degli abitanti della contrada coadiuvati dagli amici delle zone limitrofe.
Negli anni lo spessore dell’evento è andato gradualmente crescendo ed ha comportato un numero sempre più elevato di impegni volti ad affrontare le molteplici difficoltà di carattere organizzativo, logistico ed econmico.
Quest’ultimo aspetto rappresenta una costante preoccupazione e gli organizzatori negli anni si sono ingegnati in vari modi per reperire i fondi necessari.
LA FORMA MODERNA DELLA RAPPRESENTAZIONE
La rappresentazione, nella sua forma moderna, è stata arricchita da una serie di accorgimenti artistici e tecnici che hanno permesso alla manifestazione di accogliere un pubblico sempre più coinvolto ma con lo stesso spirito con cui l’aveva concepita Don Primo.
L’intima partecipazione degli spettatori è catturata da un prodigioso connubio di elementi, sia naturali che ricostruiti, i quali fanno dell’evento artistico-religioso uno spettacolo di singolare unicità.
La scena è la natura, il paesaggio collinare che degrada a perdita d’occhio verso il mare attraverso una miriade di luci della Tolentino notturna lungo la valle del Chienti; alle spalle le cime dei Sibillini, talvolta innevate, sono rese argentee dalla luna piena della Settimana Santa.
Poche sono le scene ricostruite in modo tradizionale.
Le luci, con l’allestimento di un gruppo di tecnici specializzati ed esperti della complessità della realizzazione, rafforzano la scena naturale producendo suggestivi effetti lungo tutto il percorso (circa 1km) e dando completezza all’impostazione della rappresentazione intesa come una sorta di palcoscenico itinerante in cui i figuranti-attori (oltre 160) dànno anima alla narrazione.
La diffusione audio durante l’intera rappresentazione è gestita dallo stesso service e governa altri due aspetti fondamentali: la narrazione e le musiche.
La prima, oltre alle parti affidate ad attori professionisti (la voce di Gesù è di Luigi Moretti) o principianti, è impreziosita dall’amichevole collaborazione del concittadino, attore e regista di fama internazionale, Saverio Marconi.
Le musiche, curate dal maestro Aldo Passarini, sono composte di brani, anche inediti, di elevato lirismo e si adattano in ogni sfumatura allo spirito della narrazione nonché all’animo dello spettatore.
Un’attenta ricerca storica dei costumi è stata eseguita dalla professionista Carla Accoramboni e la sua supervisione ha consentito alla “sartoria della contrada” di raggiungere eccellenti risultati.
La proiezione di due filmati realizzati con gli stessi figuranti, uno iniziale e uno finale, si integra con il resto della rappresentazione a motivo di un voluto contrasto fra modernità e tradizione che è anche uno dei fili conduttori di tutto l’insieme.
Il primo filmato, relativo all’ultima cena, si ispira al celebre dipinto di Leonardo da Vinci di cui riproduce la profondità prospettica, l’effetto cromatico e la disposizione dei personaggi; essendo stato girato negli ambienti della Basilica di S. Nicola, costituisce un legame con il territorio e un riconoscimento per gli Agostiniani che hanno collaborato in molti modi con l’Associazione. L’altro filmato relativo alla Resurrezione, all’incontro con gli Apostoli, all’incredulità di S. Tommaso, fu girato al Teatro Vaccaj la primavera antecedente l’incendio. Esso conduce al significativo finale: Gesù invia gli apostoli a portare la luce nel mondo.
Quanto concerne riprese, filmati e foto è affidato alla solerzia e alla competenza di Fabio Palmieri che ha raccolto nel tempo una ricca documentazione.
Ogni aspetto di tutto l’insieme viene coordinato dalla regia di Ada Borgiani che fin dalla prima edizione (aprile 2002), con professionalità, creatività e dedizione, è entrata nello spirito della nostra tradizione promuovendo quell’intima partecipazione, e al tempo stesso emozione, che coinvolge ogni anno un sempre maggior numero di spettatori.
Nelle varie edizioni, ogniqualvolta si sia sentita l’esigenza di un’innovazione o di un miglioramento, gli operatori si sono spesi allo scopo di favorire una naturale evoluzione della manifestazione nel tempo.
MOMENTI SIGNIFICATIVI DELLA STORIA DELLA RAPPRESENTAZIONE
- Il filmato della IVa edizione è stato proiettato a Taranto l’8 marzo 2005 come finalista della 1a edizione del Premio Taranto Cinema fra i documentari aventi per soggetto i riti della Settimana Santa.
- Alcune riprese filmate della VIIa edizione (2008) sono state utilizzate da VOYAGER per realizzare il documentario dal titolo “Il sudario di Cristo” una ricostruzione storico-scientifica del ‘telo di Oviedo’ mandata in onda da Rai2 il 18 marzo 2009, in prima serata.
- Nell’8a edizione (aprile 2009) l’evento è stato sottolineato da una apprezzata mostra fotografica allestita durante la quaresima nel chiostro della basilica di S. Nicola a Tolentino.
- Nel febbraio 2010 la “Passione di Cristo” della contrada Bura è stata ammessa a EUROPASSIONE PER L’ITALIA, attraverso cui l’Associazione Don Primo Minnoni ha recentemente aderito al progetto “prospettiva UNESCO” di promozione e valorizzazione delle “Passioni di Cristo in Italia e in Europa”.
- Nell’edizione del 2013 l’Associazione ha partecipato all’iniziativa “Giovani Tradizioni” un progetto a carattere nazionale finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù. L’esperienza che coinvolgeva giovani figuranti è visibile sul sito www.giovanitradizioni.it anche attraverso un filmato .